giovedì 26 ottobre 2017

Area ex Nebiolo- Westinghouse

Torino, 5 dicembre 2016

In barba alle promesse, si vende un giardino senza coinvolgere Quartiere e Cittadini

Lettera aperta alla Sindaca di Torino, all’Assessore all’Urbanistica, ai gruppi Consiliari e agli organi di informazione.

Nell’ottobre 2015 comparvero sui quotidiani torinesi i primi rendering dello sciagurato progetto per costruire un Super-Centro Congressi e l’ennesimo Super-Mercato sull’area ex Nebiolo-Westinghouse, e purtroppo anche sul Giardino degli Artiglieri da Montagna; la soluzione prospettata disattendeva tutte le osservazioni e proposte di modifiche presentate in precedenza da molti cittadini, che avevano dato vita ad un comitato di residenti cui aderirono in forma molta attiva alcuni degli attuali Consiglieri del Movimento 5 Stelle, che allora sembravano avere a cuore le istanze dei cittadini.

Ora si apprende dai quotidiani che, nonostante la spada di Damocle della sentenza che il TAR deve ancora emettere a seguito di un ricorso, la “nuova Amministrazione” penta-stellata intende ratificare il vigente Accordo DPRG84/2014 - Terza Modifica all'Accordo di Programma tra la Regione Piemonte e il Comune di Torino al fine di riqualificare il tessuto urbanistico, edilizio ed ambientale delle aree Lancia, Framtek, Spina 2 , con la riproposizione, pari pari, di tutte le scelte scellerate già  puntualmente contestate e in particolare:
- un rilevante incremento dei volumi edificabili e delle “attrezzature di interesse generale”,
- l’abbattimento di molti alberi del giardino Artiglieri di Montagna,
- la distruzione del 50% dell’area verde in piena terra per ricavare parcheggi
in spregio alla conclamata volontà di porre fine al consumo di suolo e con la certezza che le “nuove aree verdi” siano ridotte a misere solette.

I cittadini chiedevano che, nel rispetto del Decreto di Tutela per gli edifici, le alberate e il paesaggio, venissero mantenute al 100% le aree in piena terra, poiché la Circoscrizione 3 è già fortemente penalizzata rispetto alla dotazione di verde pubblico; contestavano inoltre le motivazioni con cui il Comune autorizzava, rispetto agli standard, un rilevante incremento della volumetria edificata e delle  osiddette “attrezzature di interesse comune” che non rivestono alcun interesse pubblico e non hanno alcuna rilevanza a fini sociali.

Non si capisce la fretta nel definire l’Accordo: il termine di proroga di 180 giorni scadrebbe il 20 dicembre 2016 e sarebbe ulteriormente dilazionabile su richiesta del Comune in attesa della sentenza del TAR.

Non si capisce la fretta di iscrivere a bilancio le relative risorse economiche, col rischio che la sentenza del TAR invalidi tale decisione.

Non si capisce perché sia stata scartata la scelta tecnica di costruire i parcheggi dell’eventuale nuovo centro commerciale sotto via Borsellino anziché nell’area verde in piena terra.

Non si capisce neppure perché non sia stabilito di realizzare prima il Centro Congressi, se davvero è strategico, rispetto al centro commerciale.

Poco più di un anno fa venne diffuso un comunicato che potrebbe oggi essere replicato integralmente; resta immutato lo sconcerto più volte espresso dai cittadini, che dopo il cambio di amministrazione  ono tuttora in attesa della risposta alla questione di base:


È dunque questa la considerazione per i cittadini dimostrata

dalla classe politica che governa questa città?

Per il Coordinamento
Nico Miletto
Franca Elise


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