lunedì 20 aprile 2015

C’ERA UNA VOLTA UN PARCO CHIAMATO VALENTINO

Lettera inviata a ridosso dell'incontro di martedì 21 aprile 2015 alle ore 14 - sala consiglio Via Campana 32, in circoscrizione8 seduta congiunta tra II e III commissione

Al Sindaco della città di Torino
Piero FASSINO
Al Presidente della Circoscrizione8,
Ing. Mario Cornelio Levi
Alla Coordinatrice della CommissioneVI – Circoscrizione 8
Prof.ssa Germana Buffetti
All'Assessore alle Politiche per l’Ambiente – al Verde
pubblico, Viali alberati, Parchi e sponde fluviali - …
Enzo Lavolta
All’Assessore allo Sport
Stefano Gallo
All'Assessore alla Viabilità e Infrastrutture
Claudio Lubatti
Al Presidente del Consiglio Comunale
Giovanni Porcino
Agli organi di informazione

Oggetto: C’ERA UNA VOLTA UN PARCO CHIAMATO VALENTINO
“I giardini, quelli pubblici in testa, non sono altro che comodi ‘jolly’: superfici pronte a tutti
gli usi e a tutte le pretese possibili… degni di qualsiasi funzione, tranne quella a cui dovrebbero
essere votati: ragioni di traffico e necessità cittadine di tutti i tipi vengono risolte scippando terra e
piante ai giardini… Spesso sono baratti ingiustificati e rapinosi: è sufficiente vedere quello che è
capitato negli ultimi cent’anni al parco del Valentino a Torino, che ha smesso di essere protagonista
ed è diventato un contorno, uno sfondo ‘gradevole’ per posteggi e impianti che con le piante non
hanno assolutamente nulla a che fare” (Paolo Pejrone, su “La Stampa” del 13 febbraio 2015).
Apriamo con queste parole di un noto architetto paesaggista perché esse ben fotografano la
situazione del maggior parco storico cittadino, ormai declassato a mero scenario per qualsiasi
iniziativa di carattere promozionale e commerciale, malgrado su di esso insista un Decreto
Ministeriale di tutela con dichiarazione di interesse pubblico del 14.04.1948. Ma nel caso del Valentino, come in tanti altri ambiti storici e paesaggistici, è assai difficile per gli organi preposti poter esercitare la dovuta tutela di fronte alle pressioni delle scelte politiche locali; non a caso un Soprintendente come Luca Rinaldi è stato rimosso per volontà della Città, “reo” di non essere abbastanza condiscendente.
Prima sono arrivati i grandi annunzi sull’installazione di una grande Ruota Panoramica al Valentino, che si trascina dal 2011, e che verrà a snaturare e intasare di traffico la parte Sud del parco del Valentino verso Torino Esposizioni; sembra che essa verrà collocata entro il mese di maggio, con una mera “occupazione di suolo pubblico” come se fosse una qualsiasi giostrina per bambini, e malgrado non vi sia stata finora la possibilità di vedere un qualsivoglia atto deliberativo della Giunta e del Consiglio Comunale. E poi la recente presentazione, avvenuta a Roma il 18 marzo 2015, dell’iniziativa “Parco Valentino – Salone e Gran Premio”, promossa dall’ACI e dall’Assessore alla Viabilità e ai Trasporti del Comune di Torino, Claudio Lubatti, con l’occasione dell’anno di “Torino capitale europea dello sport 2015”. Una sorta di Salone dell’Auto “en plein air”, dall’11 al 14 giugno, accompagnato dalla rievocazione del Gran Premio di Formula Uno Parco del Valentino. Come se Torino, dal Lingotto a Mirafiori, mancasse di spazi molto più adeguati per iniziative di tal fatta! Ma purtroppo questo si inserisce in una logica di sempre più spiccata “commercializzazione” e devastazione del parco del Valentino.
Il parco ospita, in totale contrasto con le norme urbanistiche del vigente Piano Regolatore, ampi spazi dedicati alla Zona Blu, con la sosta in superficie, discoteche con migliaia di frequentatori notturni, che costituiscono richiamo per gli spacciatori ad ogni ora e per i posteggiatori abusivi, e locali di intrattenimento spesso trasformati in baraccopoli con le tante superfetazioni. Ora arriverà pure la Ruota Panoramica, per ammirare un panorama della città che si può vedere molto meglio dalla collina e ormai anche dai grattacieli in fase di completamento. Un’ennesima iniziativa commerciale, che viene a trasformare il Valentino in una sorta di grande Luna Park, e che verrà installata con l’arrivo di 30 containers!
Eppure tutte queste iniziative sono in palese contrasto col vigente Regolamento del Parco del Valentino; ma come al solito si concederà preventivamente la “deroga”, accampando un presunto “interesse pubblico”, e una presunta grande “valenza turistica”.
Ci appelliamo al Sindaco, agli Assessori, alla Circoscrizione Ottava e al Consiglio Comunale affinché venga ridata e mantenuta dignità al maggior parco storico cittadino, così compromesso in questi decenni e ormai prossimo al punto di “non ritorno”.

venerdì 10 aprile 2015

La VI Commissione della Città farà un sopralluogo presso l'area Giardini Grossa

 Ivitiamo tutt* i cittadin*  interessati giovedì 16 aprile 2015 alle ore 09.00 ad essere presenti.

PUNTO DI RITROVO:
FRONTE PALAGIUSTIZIA - C.SO V. EMANUELE II ANG. VIA FALCONE -

giovedì 9 aprile 2015

PETIZIONE POPOLARE: PROTEGGIAMO GLI ALBERI DEL PALAZZO DEL LAVORO!

È possibile sacrificare centinaia di alberi e migliaia di metri quadrati di verde in piena terra nel nome di un centro commerciale? A Torino sì!
È quello che accadrà nel progetto di “riqualificazione” del Palazzo del Lavoro, attualmente in attesa della conclusione dell’iter urbanistico.
Sembra quasi superfluo ricordare l’importanza storica e architettonica dell’edificio progettato dal grande ingegnere Pier Luigi Nervi e realizzato in occasione delle celebrazioni di Italia ’61. L’edificio caratterizza l’accesso Sud alla città di Torino e attualmente il Palazzo del Lavoro e la sua area esterna versano in condizioni di degrado. Negli ultimi mesi l’edificio è stato letteralmente abbandonato ed è stato oggetto di ripetuti saccheggi ed atti di vandalismo, fino ad arrivare all’incendio di poche settimane fa (in data 19 febbraio 2015). L’attuale proprietà del Palazzo del lavoro (pentagramma S.p.a.) sembra disinteressarsi dell’edificio e delle aree limitrofe, preoccupata solamente di portare avanti la propria operazione immobiliare.
Il primo tentativo di “riqualificazione” presentato dal gruppo olandese Corio era stato bocciato prima dal Tar e poi dal Consiglio di Stato che aveva annullato la Variante n° 190 approvata dal Consiglio Comunale. Questo progetto aveva già trovato contrari i cittadini che avevano presentato una petizione raccogliendo oltre 1300 firme.
Purtroppo, il Comune è intenzionato a procedere lungo quella strada ed ha riavviato l’iter urbanistico per consentire agli investitori privati la realizzazione di quella che sembra essere l’ennesima speculazione.
La “nuova” ipotesi progettuale presentata dal proponente (Pentagramma S.p.a.) prevede che nell’intorno del Palazzo vengano realizzati i parcheggi interrati a servizio del centro commerciale. Questo significa la cancellazione del verde in piena terra per far posto al verde su soletta. Inoltre il passaggio da centro commerciale “naturale” a centro commerciale “classico” ha comportato un aumento del fabbisogno di parcheggi che dovrebbe trovare soddisfacimento con la costruzione di un parcheggio interrato di 3-400 posti auto in un’area del parco di Italia ’61 contigua al Palazzo a Vela.
È tutto perduto? Noi cittadini crediamo di no, motivo per cui abbiamo deciso di presentare una petizione al Consiglio Comunale della Città di Torino.
Chiediamo che l'intervento preveda il mantenimento del verde in piena terra e la totale conservazione e manutenzione delle essenze arboree esistenti interne all’area del Palazzo e nelle aree limitrofe e che le soluzioni ai problemi di accessibilità per gli utenti e per i mezzi commerciali di servizio non compromettano aree verdi esistenti nel Comune di Torino e nelle limitrofe aree di Moncalieri.
Il verde è un bene comune e come tale va preservato, curato e tutelato. Troviamo inaccettabile che per favorire la massima redditività dell’investimento di un soggetto privato si possa pensare di sacrificare alberi e verde con tanta leggerezza, soprattutto in un periodo in cui troppi sbandierano il vessillo dello “stop al consumo di suolo”.
Nel progetto presentato non vi è traccia di utilità pubblica, bensì vi si può leggere solo cementificazione, aumento del traffico veicolare e peggioramento dei parametri ambientali della zona, già attualmente molto critici.
 
I firmatari della petizione
Mail: difendiamoitalia61@gmail.com
Pagina internet: https://www.facebook.com/Alberipalazzodellavoro

mercoledì 8 aprile 2015

NO AD UN NUOVO ZOO A TORINO A DISTANZA DI QUASI TRENT’ANNI CONSEGNA DELLE PRIME 500 FIRME

GIOVEDì 9 APPRILE ORE 10.30 piazza Palazzo di Città - Torino

Sarà presso l'URP del Comune di Torino in piazza Palazzo di Città, giovedì 9 aprile alle ore 10.30 il primo appuntamento delle attività promosse dal Coordinamento No Zoo. Animali liberi e volontari delle associazioni del coordinamento  consegneranno al Consiglio comunale le prime 500 firme della petizione per scongiurare la riapertura di un luogo di detenzione di animali presso Parco Michelotti.

Perchè la petizione? A seguito dell'approvazione della relativa delibera consiliare del 12 gennaio 2015 che ha ignorato gli emendamenti volti al divieto di inserire l’utilizzo di animali vivi nel progetto di “Concessione per la Valorizzazione” del Parco Michelotti e nel successivo piano di gestione, le associazioni del Coordinamento No Zoo si rivolgono alla cittadinanza e alla pubblica amministrazione con l'obiettivo di scongiurare, a distanza di quasi trent’anni, la riapertura di un luogo di prigionia per animali.
Nel 1987 i cittadini avevano plaudito alla chiusura dello zoo di parco Michelotti: nel 2015 rischiamo di rivedere l'apertura di una struttura "innovativa" di detenzione per animali usati a scopo di “intrattenimento” Si ritiene che questo tipo di destinazione non possa in alcun modo rispondere agli intendimenti dichiarati dal comune in sede progettuale, riguardanti la valorizzazione della memoria “storico­botanica-paesaggistica-­architettonica” di Parco Michelotti.

Del resto, nel 2015, appare a tutti assai improbabile l’idea che eventuali mucche, elefanti o pinguini, siano costretti a vivere a pochi passi da piazza Vittorio, tra un bar e un ristorante, e posizionati di fronte ad un grande viale destinato ad un costante passaggio automobilistico tra i più massicci della nostra città.

Le associazioni del Coordinamento No Zoo LAV Lega Anti Vivisezione, Lega Nazionale per la difesa del Cane, L.I.D.A. - Lega Italiana dei Diritti dell'Animale, ProNatura Torino, S.O.S Gaia ed Ecopolis

INFO: noprigionierialparcomichelotti@gmail.com, 3472213168 

Nessun accordo sulla Conca di navigazione sul Po !!!


L'edizione del 31 marzo 2015
Lo si inoltra per opportuna informazione, ad evitare passi l'impressione che non si sia seguita tempestivamente la questione.
de "La Stampa" ha riportato un articolo che disinforma completamente in merito al progetto di conca di navigazione progettato sul Po a valle della diga del Ponte della Gran Madre. Pro Natura e Italia nostra hanno immediatamente inviato un messaggio di precisazione ai giornali e ai consiglieri comunali.
Pubblichiamo la lettera inviata agli Assessori, Consiglieri e organi di informazioni



Italia Nostra Sezione di Torino                
Pro Natura Torino



31 marzo 2015                                                                  Al quotidiano “La Stampa”
                                                                                         Agli organi di informazione
                                                                                         Ai Consiglieri Comunali di Torino
                                                                                        All’Assessore Claudio Lubatti


Oggetto: Centrale Idroelettrica sul Po alla Diga Michelotti.

In seguito all'articolo apparso su “La Stampa” del 31 marzo, a firma di Beppe Minello, dal titolo “La centrale elettrica può partire, accordo tra Comune e ambientalisti”, ci sentiamo costretti a smentire formalmente la versione ivi pubblicata.
Italia Nostra Sezione di Torino e Pro Natura Torino, precipuamente rivolte alla tutela ambientale, confermano la loro contrarietà alla realizzazione della centrale idroelettrica in corrispondenza della Diga Michelotti, che rischia di snaturare completamente questo tratto di ambiente fluviale di rilevante valore storico e paesaggistico, e al progetto complessivo di prosecuzione della navigazione a motore fino a Sassi. Riteniamo che il progetto di rendere navigabile il Po fino a Sassi sia di fatto insostenibile economicamente e di grave nocumento per l'ambiente fluviale. Tale progetto, per il quale si ipotizza l'accesso a fantasiose risorse stanziate della Comunità Europea, non è mai stato discusso  con le associazioni ambientaliste, mai sottoposto a valutazione di sostenibilità ambientale, e mai portato neppure all'approvazione del Consiglio Comunale; ci pare oggi tanto più assurdo in quanto la Città non è in grado neppure di garantire la pulizia e l'utilizzo degli attracchi già realizzati fino al parco delle Vallere.
Abbiamo condiviso la mozione portata in Consiglio Comunale da alcuni Consiglieri che proponeva quanto meno di stralciare la Conca di Navigazione dal progetto della Centrale, ma pure questa mozione è stata snaturata, vantando per di più un "vasto consenso" intorno alla realizzazione del progetto per la navigabilità del Po, e sostenendo un nostro presunto coinvolgimento nell'avanzamento di tale progetto.
Ci auguriamo ancora un ripensamento di tutto il progetto.

Per Italia Nostra Sezione di Torino                Per Pro Natura Torino
Il presidente                                                  Il vicepresidente e referente per l’urbanistica
Roberto Gnavi                                            Emilio Soave









Segreteria: Pro Natura Torino, via Pastrengo 13, 10128 Torino, tel. 011.5096618